Messaggio per il santo Natale di S. E. Mons. Donato Oliverio

Cari fratelli e sorelle,
desidero in occasione del Santo Natale far giungere a tutti Voi il mio augurio più cordiale, accompagnato da qualche semplice riflessione.
Cristo nasce, rendete gloria; Cristo scende dai cieli, andategli incontro; Cristo è sulla terra elevatevi. Cantate al Signore da tutta la terra, e con letizia celebratelo, o popoli. perché si è glorificato. (Domenica dei Progenitori, Mattutino, Katavasia ode I)
"Oggi tutta la creazione si rallegra e gioisce, perché Cristo è nato da una Vergine" (megalinario, ode IX del Mattutino).
II Natale celebra la festa del Dio che si fa uomo: "Oggi nasce dalla Vergine colui che tiene in mano tutta la creazione" (idiòmelon dell'ora
IX del Natale).
 io senza principio e senza tempo inetfabilmente nasce come un figlio della stirpe de Adamo, da una vergine, unendo la sua natura divina a quella umana nella persona di Cristo. ll Verbo di Dio diventa simile a noi, si riveste della nostra stessa carne volontariamente e per amore, diviene uguale ai mortali. Colui che è generato dal Padre, veramente Dio perfetto, diventa uomo per noi e per realizzare cosi il suo piano salvifico. Egli diventa uomo, ma rimane Dio, infondendo alla nostra natura, deturpata dal peccato, una energia nuova e trastormatrice.
Non possiamo nasconderci che stiamo vivendo davvero "una notte del mondo" Viviamo in un tempo di dolore, di disperazione, di guerra.
Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di pace ai bambini, alle donne e agli uomini del mondo intero, cosi ci ricorda Papa Francesco, specie "a quelli costretti a vivere i giorni terribili e bui dela guerra", come quella in corso in Ucraina che distrugge tante vite e tanti bambini.
Sua Beatitudine Shevchuk, Arcivescovo Maggiore greco-cattolico di Kyiv afterma: "Tutti mi domandano: Ci sarà la gioia natalizia, sarà lecito cantare o dobbiamo stare zitti e piangere? Ho detto sì e sì, Natale ci sarà. Abbiamo il diritto di festeggiare la gioia natalizia che non viene dal divertimento profano, ma dal Cielo perché nascerà il Principe della Pace". Si festeggerà al freddo e al buio in tante città e villaggi dell'Ucraina, ma questo, dice l'Arcivescovo, "ci fara sperimentare sulla nostra pelle la storia della Sacra Famiglia, anch 'essa al freddo e al buio, ma con la gioia celeste".
Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di luce alle diverse e, talvolta, sofferte condizioni di molte famiglie delle nostre comunità. Sappiamo che il bene della società passa anzitutto attraverso la serenita della famiglie: auspichiamo, perciò che le autorità civili le sostengano, con grande senso di responsabilità ed efficaci misure di vicinanza.
Papa Francesco è tornato più volte in questo periodo a parlare di speranza, esortandoci a guardare la nostra esistenza con occhi nuovi ea guardarla con gli occhi di Gesù, "autore della speranza", per aiutarci a superare i giorni difficili, con la certezza che le tenebre si trasformeranno in luce.
La speranza e "una virtu che non delude mai: se speri, non sarai mar deluso ha detto il Papa. Dove possiamo trovare, scoprire, toccare con mano i frutti dell'ncarnazione di Dio che si fa tenero Bambino?
Il bambino ha le mani vuote, perché il dono di Dio, il dono supremo all'umanita, è Lui. Ciò che appare è un bambino, ma non un fanciullo qualsiasi, è un pedhion nèon, cioè un bambino nuovo, il Dio eterno, come canta il kondäkion della festa e come ci ricorda anche lsaia:
"Un bambino è nato per noi ed è chiamato Dio potente" (9,5).
La Vergine Santissima, Madre di Dio, ci prenda per mano in questi giorni e ci aiuti a riconoscere nella piccolezza del Bambino la grandezza di Dio che viene.

Lungro, 19 dicembre 2022
+ Donato Oliverio, Vescovo